IV GAMMA

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Un mercato che vale quasi 1 miliardo di euro in Italia, oltre 200 aziende produttrici nel settore, il 70% della produzione a marchio della GdO, per oltre 700 milioni di euro di fatturato pari a oltre il 10% dell’intero comparto ortofrutta.

Questi i numeri principali dell’industria e della distribuzione di IV gamma che, a partire dal 13 agosto 2013, con l’applicazione della Legge 77/2011, sono chiamate a uniformarsi a disposizioni di dettaglio su aspetti determinanti per la sicurezza e la qualità del fresco confezionato pronto al consumo (es. insalate in busta, mix freschi da cuocere, macedonie pronte).

La normativa stabilisce i criteri igienico sanitari da rispettare nel ciclo produttivo e nella distribuzione, nuove informazioni in etichetta che rendono immediatamente evidenti al consumatore le caratteristiche del prodotto e i parametri minimi che deve avere e mantenere un’industria di IV gamma.

“Questo è un punto di svolta per la IV Gamma italiana perché spingerà tutti gli attori del comparto a compiere un’ulteriore crescita in senso qualitativo, per avere una filiera sempre più veloce, efficiente e controllata, garantendo qualità e informazioni ai consumatori.

Questa legge va a colmare un vuoto presente nella regolamentazione europea e valorizza il ruolo e le dimensioni acquisite dal mercato italiano della IV Gamma nell’ambito del mercato unico europeo”, ha commentato Gianfranco D’Amico, presidente di AIIPA IV Gamma, Associazione di Confindustria che rappresenta, tra le altre, anche le industrie di IV gamma.

Domenico Megali

 

LE NORME

Le norme, a tutela del consumatore, sono state introdotte dal decreto attuativo (decreto del 20 giugno 2014) dell'articolo 4 della legge n. 77 del 2011 e saranno applicate da domani, giovedì 13 agosto 2013. Tra i nuovi obblighi, quello di mantenere i prodotti ortofrutticoli a una temperatura inferiore a 8°C.

Questo vuol dire, avverte l'Unc, che in alcuni supermercati e negozi non attrezzati con frigoriferi adatti, le insalate pronte potrebbero sparire, almeno nel breve periodo. «Sono prodotti che si sono affermati sul mercato per la loro comodità e praticità, anche se, ovviamente, queste qualità si pagano.

Le nuove disposizioni sono un passo avanti in materia di sicurezza alimentare e verso la trasparenza e la corretta informazione del consumatore», dichiara Agostino Macrì, responsabile dell'Area sicurezza alimentare dell'Unione nazionale consumatori.

Un rafforzamento delle sue tutele, anche se alcune previsioni potranno comportare un aumento dei costi.

L'associazione di consumatori chiede, quindi, alle autorità competenti di fare controlli a tappeto per verificare la corretta applicazione delle nuove regole e invita i consumatori a segnalare eventuali anomalie e irregolarità all'indirizzo email: segnalazioni consumatori.it.

 

IL VADEMECUM
Come regolarsi per l'acquisto di insalate in busta e altri prodotti freschi pronti per il consumo, da giovedì 13 agosto 2013, con le nuove norme su preparazione, confezionamento e distribuzione?

1) Nei supermercati e nei negozi (ed anche durante il trasporto) i prodotti ortofrutticoli di IV gamma dovranno essere mantenuti a una temperatura inferiore a 8°C.
2) È consentita l'aggiunta di ingredienti di origine vegetale non freschi o secchi, ma in quantità non superiore al 40% del prodotto finito.
3) Sulla confezione dovranno essere riportate, in un punto evidente dell'etichetta, in modo da essere facilmente visibili e chiaramente leggibili, alcune indicazioni:
- «prodotto lavato e pronto per il consumo» (oppure il tipo di prodotto, ad esempio insalata), o «prodotto lavato e pronto da cuocere»;
- le istruzioni per l'uso per i prodotti da cuocere;
- la dicitura «conservare in frigorifero a temperatura inferiore agli 8°C»;
- la dicitura: «consumare entro due giorni dall'apertura della confezione e comunque non oltre la data di scadenza», a meno che il prodotto è da cuocere nella confezione integra.

 

FINE SCORTE
Non ci saranno più equivoci, insomma, sulla durata dell'insalata una volta aperta la confezione, assicura l'Unione nazionale consumatori.

L'associazione, comunque, ricorda che i prodotti etichettati o immessi in vendita non conformi alle nuove disposizioni possono essere commercializzati fino a esaurimento delle scorte.

Quindi, almeno per alcune di queste regole, come per l'etichettatura (ma non per la conservazione a ma al massimo fino al 20 agosto 2013.

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